Workshop

Bruno Munari, "Educare gli educatori (24-11-92)"
Tutto quello che un bambino impara nei primi anni di vita, gli resterà nella mente per sempre.
È questa una affermazione di un grande studioso di come si forma la mente umana: Jean Piaget.
E dipende dagli educatori se questa nostra società potrà migliorare o peggiorare. Nelle scuole materne giapponesi si insegna a comunicare e a stare con gli altri ( che poi siamo sempre noi ). Si dice ai bambini che ognuno deve esprimere il proprio impegno ma non imporlo. In questo modo si sommano in un unico corpo tutte le nozioni che formano il sapere. La collettività cresce e ci si trova in un mondo civile. Quando invece qualcuno impone il proprio pensiero a tutti si forma la dittatura con tutte le sue conseguenze. Una persona vale per quello che dà e non per quello che prende ( pensiero difficile da capire in un paese di furbi ) per cui se ognuno dà il meglio di sè alla collettività , questa si sviluppa e cresce. Se invece ognuno tenta di rapinare gli altri perchè lui è il più furbo, ci si trova allo stato in cui siamo noi adesso.
Ma il problema è: che cosa insegnare ai bambini perchè si formino in modo giusto, creativo e non ripetitivo? Occorre insegnare come si fa a fare, a esprimersi, a comunicare per immagini, a progettare.
Tutte le tecniche possono essere trasformate in gioco per facilitarne l'apprendimento, e siccome ogni gioco ha le sue regole, ecco che l'apprendimento viene facilitato, alleggerito, desiderato dai bambini. L'importante è lo sviluppo delle varie personalità, i bambini sono tutti diversi ed è sorprendente per un operatore vedere lo sviluppo delle personalità individuali.
Non si devono quindi dare ai bambini soluzioni già fatte, ma insegnare a risolvere i problemi. Non suggerire temi da svolgere ma insegnare a scrivere con proprietà di linguaggio. Per un operatore è molto importante conoscere ciò che un bambino può capire e ciò che non può capire. Non trasformare tutto in favola, ci sono mille modi per interessare e comunicare.
Un bambino educato forma una società civile.
Un bambino creativo è un bambino felice.

La curiosità
Finchè non smetterai di farti sorprendere da ciò che accade intorno a te e di porti domande avrai la certezza di essere ancora vivo. Le persone che pensano di sapere già tutto sono come morte, cristallizzate nel loro stato e vanno avanti giorno dopo giorno quasi spinte dalla forza d'inerzia. Le persone veramente vive sono invece quelle che non si stancano mai di allenare la propria mente, desiderose di apprendere sempre cose nuove e di crescere.
L'entusiasmo
L'entusiasmo è quella forza magica che traspare dagli occhi dei bambini e di coloro che non hanno smesso di credere nei propri sogni. Quella strana energia protegge chiunque la possiede e lo rende immune dall'effetto paralizzante della paura.
La fantasia
I bambini, si sa, fanno largo uso della propria immaginazione, ma poi crescono e, chissà perchè, qualcuno insegna loro che è meglio imparare ciò che è già stato detto da altri o a far di conto. Per fortuna c'è chi si ribella a questa legge: sono persone che coltivano la propria creatività e la mettono a frutto ogni giorno offrendo soluzioni ai problemi che la maggior parte si accontenta di porre.
L'utilizzo e lo sviluppo della creatività è utile anche per chi vuole migliorare la propria capacità di apprendimento e memorizzazione.
La fiducia
Sai perchè un bambino apprende più facilmente di un adulto? Perchè non fa alcuna resistenza; perchè non è continuamente distratto dal dialogo interno: ma sarà proprio così? No, non può essere così facile. Ho sempre pensato che le cose stessero diversamente e cose del genere.
Questo, ad esempio, è il modo migliore per affrontare un corso di formazione, senza ottenere altro risultato che quello di perdere il proprio tempo.

Curiosità, creatività, entusiasmo, fantasia e fiducia: una potente combinazione capace di rendere la vita meravigliosa quanto lo scoppio della risata di un bambino.

Dove siamo:

I laboratori sono a Villasanta (MB) e a Mormorola (PR).

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