Design

"Il contenuto viene prima del design. Il design, senza contenuti, non è design, è decorazione." (Jeffrey Zeldman)

ARTE PURA E APPLICATA
(tratto dal libro "Arte come Mestiere", di Bruno Munari).

   "Una volta esistevano l'arte pura e l'arte applicata; le forme nascevano nel segreto delle torri d'avorio grazie ad una ispirazione divina e gli Artisti le mostravano solo agli intenditori sotto forma di pitture o di sculture: unici mezzi di comunicazione delle vecchie forme d'arte.
   Attorno al Genio Artistico circolavano altri geni minori che assorbivano le forme pure e lo stile del Maestro e cercavano di difffonderli applicandoli a volgari oggetti d'uso. Nascevano così gli oggetti "in stile" e ancora oggi questo problema dello Stile non è del tutto scomparso.
   Specialmente in Francia, paese che un tempo fu la culla dell'arte, è ancora in uso questa distinzione tra arte pura e arte applicata e il disegno industriale quello che noi chiamiamo design, a Parigi si chiama "esthètique industrielle" cha vuol dire applicazione nel campo industriale degli stili inventati dalle arti pure.
   E' così che in Francia si progettano delle lampade ispirate alle forme astratte, senza tener conto che una lampada deve far luce; è così che si progetta un televisore surrealista, un tavolo dadà, un mobile informale, senza tener conto che tutti gli oggetti hanno un loro uso preciso e una funzione ben determinata e che, per costruirli, non ci sono più gli artigiani che modellano in rame una capricciosa sagoma in stile, ma macchine atomazionate che producono migliaia di oggetti alla volta.
   Che cos'è allora questo design se non è stile? se non è arte applicata? E' progettazione, più oggettiva possibile, di tutto ciò che forma l'ambiente dove l'uomo di oggi vive. L'ambiente fatto da tutti gli oggetti che l'industria produce, dal bicchiere, alla casa, alla città. Progettazione fatta senza preconcetti di stile, senza la preoccupazione di fare dell'arte, cercando solo di dare ad ogni cosa la sua logica struttura, la sua logica materia e di conseguenza la sua logica forma.
   I discorsi che fanno, quindi, i nostri amici francesi sulla sobria armonia, sulla bellezza e sulle poporzioni, sul senso di equilibrio tra vuoti e pieni (tipico della scultura), sulla perfezione estetica (di carattere classico?), sulla piacevolozza delle materie usate, sull'equilibrio delle forme, sono discorsi di un tempo che fu. Un oggetto va oggi considerato in quanto ha una forma coerente all'uso, una materia giusta in rapporto alle possibilità costruttive e ai costi di produzione, una strutturazione logica, delle singole parti. Un discorso di coerenza quindi.
   La bellezza, riferita alle arti belle, il senso di equilibrio paragonato ai capolavori del passato, l'armonia e via dicendo, non hanno più senso nel design. Se la forma di un oggetto risulterà "bella" sarà merito della strutturazione logica e dell'esattezza nella soluzione delle varie componenti. Il "bello" è la conseguenza del "giusto". Una progettazione esatta dà un oggetto bello. Ma non bello perchè assomiglia a una scultura sia pure moderna, bello senza paragoni.
   Se volete poi sapere qualcosa di più sulla bellezza, che cos'è esattamente, consultate una storia dell'arte e vedrete che ogni epoca ha le sue veneri e che queste veneri (o apolli) messi assieme e confrontati, fuori dalle loro epoche, sono una famiglia di mostri.
   Non è bello quello che è bello, disse il rospo alla rospa, ma è bello quello che piace."

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