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"... Sono le cose più semplici a darmi delle idee. Un piatto in cui un contadino mangia la sua minestra, l'amo molto più dei piatti ridicolmente preziosi dei ricchi.

L'arte popolare mi commuove sempre. Non vi è, in quest'arte, né inganno né trucco ..."

(Joan Mirò)
e-mail: szocchio@gmail.com  |  web design: www.straccidarte.it  |  last update: 20/12/2012
stracci d'arte

chi siamo - stefano zocchio


Stefano Zocchio nasce a Monza nel dicembre 1962.

Ha da sempre avuto la passione di dipingere, di 'creare' o di inventare qualcosa, sicuramente aiutato da papà Bruno.

Utilizza spesso materiali riciclati, e spesso il rapporto con questi materiali diventa uno stimolo continuo a creare qualcosa, a far rivivere ciò che per altri era un rifiuto, spazzatura.
Il suo sogno è realizzare un'ambiente abitativo con materiale riciclato.

Ama sperimentare nuove tecniche e lavorare con e per i bambini; è da loro che impariamo, anzi, riscopriamo il nostro "io" spontaneo.

Si inventa ... tutto ciò che gli salta per la testa; quasi tutto, quello che riesce a contenere dall'assalto di Elisa e Andrea, i suoi bimbi. Il suo taccuino è pieno di progetti, che probabilmente non realizzerà mai.

I lavori sono spesso ispirati ai suoi artisti preferiti, come Joan Mirò, Pablo Picasso, Paul Klee, Wassily Kandinsky, Bruno Munari, Renè Magritte, Salvator Dalì, Haring, e molti altri.

Lavora nel campo informatico da più di 30 anni; da qui ha cominciato a "divertirsi" con presentazioni multi-mediali, software per grafica, siti web e altro. Ha iniziato a costruire il suo sito, per scommessa con i suoi colleghi. Ora gli capita spesso di condividere questa passione con l'amore che ha per l'arte... non sempre si può dire che arte e tecnologia sono due cose separate, anzi, spesso la seconda aiuta la creatività della prima.

Tu che sei nato prima del 1970:

A ben pensarci, è difficile credere che siamo vissuti fino ad oggi!!
Da bambini, andavamo in macchina (quelli che avevano la fortuna di averla) senza cinture di sicurezza e senza air bag.
.... E viaggiare nel cassone posteriore di un trattore, in un pomeriggio torrido, era un regalo speciale.
I flaconi dei medicinali non avevano delle chiusure particolari.
Bevevamo l'acqua dalla canna del giardino, non da una bottiglia. Che orrore!!
Andavamo in bicicletta senza usare un casco.
Passavamo dei pomeriggi a costruirci i nostri "carri giocattolo".
Ci lanciavamo dalle discese e dimenticavamo di non avere i freni fino a quando non ci sfracellavamo contro un albero o un marciapiede. E dopo numerosi incidenti, imparavamo a risolvere il problema.... noi da soli!!!
Uscivamo da casa al mattino e giocavamo tutto il giorno; i nostri genitori non sapevano esattamente dove fossimo, nonostante ciò sapevano che non eravamo in pericolo.
Non esistevano i cellulari. Incredibile!!
Ci procuravamo delle abrasioni, ci rompevamo le ossa o i denti... e non c'erano mai denunce, erano soltanto incidenti: nessuno ne aveva la colpa. Ti ricordi degli incidenti?
Avevamo delle liti, a volte dei lividi. E anche se ci facevano male e a volte piangevamo, passavano presto; la maggior parte delle volte senza che i nostri genitori lo sapessero mai.
Mangiavamo dei dolci, del pane con moltissimo burro e bevande piene di zucchero... ma nessuno di noi era obeso.
Ci dividevamo una Fanta con altri 4 amici, dalla stessa bottiglia, e nessuno mai morì a causa dei germi.
Non avevamo la Playstation, nè il Nintendo, nè dei videogiochi.
Nè la TV via cavo, nè le videocassette, nè il PC, nè internet; avevamo semplicemente degli amici. Uscivamo da casa e li trovavamo.
Andavamo, in bici o a piedi, a casa loro, suonavamo al campanello o entravamo e parlavamo con loro.
Figurati: senza chiedere il permesso! Da soli! Nel mondo freddo e crudele!
Senza controllo! Come siamo sopravissuti?!
Ci inventavamo dei giochi con dei bastoni e dei sassi. Giocavamo con dei vermi e altri animaletti e, malgrado le avvertenze dei genitori, nessuno tolse un occhio ad un altro con un ramo e i nostri stomaci non si riempirono di vermi.
Alcuni studenti non erano intelligenti come gli altri e dovevano rifare la seconda elementare. Che orrore!!! Non si cambiavano i voti, per nessun motivo.
I peggiori problemi a scuola erano i ritardi o se qualcuno masticava una cicca in classe.
Le nostre iniziative erano nostre. E le conseguenze, pure. Nessuno si nascondeva dietro a un altro. L'idea che i nostri genitori ci avrebbero difeso se trasgredivamo ad una legge non ci sfiorava; loro erano sempre dalla parte della legge.
Se ti comportavi male i tuoi genitori ti mettevano in castigo e nessuno li metteva in galera per questo.
Sapevamo che quando i genitori dicevano "NO", significava proprio NO.
I giocattoli nuovi li ricevevamo per il compleanno e a Natale, non ogni volta che si andava al supermercato. I nostri genitori ci facevano dei regali con amore, non per sensi di colpa.
E le nostre vite non sono state rovinate perché non ci diedero tutto ciò che volevamo.
Questa generazione ha prodotto molti inventori, amanti del rischio e ottimi risolutori di problemi.
Negli ultimi 50 anni c'è stata un'esplosione di innovazioni e nuove idee.
Avevamo libertà, insuccessi, successi e responsabilità, e abbiamo imparato a gestirli.
Tu sei uno di loro. Complimenti!!!

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